IL VANDEANO
2010-07-15 11:33:24 UTC
15 Luglio
Sant'Enrico II Imperatore, Confessore
973 - Bamberga, Germania, 13 Luglio 1024
Enrico II è un Esempio di Rettitudine nell'Arte del Governare: per questo
oltre che Santo è Patrono delle Teste Coronate. Nato nel 973 vicino a
Bamberga, in Baviera, crebbe in un Ambiente Cristiano. Il Fratello Bruno
divenne Vescovo di Augsburg (Augusta), una Sorelle si fece Monaca e l'altra
Sposò un Futuro Santo, il Re d'Ungheria Stefano. Enrico venne Educato prima
dai Canonici di Hildesheim e, in seguito, dal Vescovo di Regensburg
(Ratisbona), San Wolfgang. Si Preparò così all'Esercizio del Potere, cosa
che avvenne dapprima quando divenne Duca di Baviera, e poi nel 1014 quando "
già Re di Germania e d'Italia " Papa Benedetto VIII, lo Incoronò a Guida del
Sacro Romano Impero. Tra i Consiglieri ebbe Odilone, Abate di Cluny, Centro
di Riforma della Chiesa. Enrico morì nel 1024. Fu lui a sollecitare
l'Introduzione del Credo nella Messa Domenicale. (Avvenire)
Patronato: Oblati Benedettini
Etimologia: Enrico = Possente in Patria, dal Tedesco
Emblema: Corona, Globo, Scettro
Martirologio Romano: Sant'Enrico, che Imperatore dei Romani, si adoperò
insieme alla Moglie Santa Cunegonda per Rinnovare la Vita della Chiesa e
Propagare la Fede di Cristo in tutta l'Europa; mosso da Zelo Missionario,
Istituì molte Sedi Episcopali e Fondò Monasteri. A Grona vicino a Göttingen
in Germania lasciò in questo giorno la vita.
Nella Storia della Chiesa riscontriamo non poche Coppie di Sposi Ascese alla
Gloria degli Altari, Vicende di Santità Coniugale sovente purtroppo poco
conosciute, come quella di Cunegonda ed Enrico, quest'ultimo singolarmente
Festeggiato in data odierna nell'Anniversario della sua morte. Le notizie
sul suo conto ci provengono da due Versioni della sua Vita, attribuite ad
Adalberto di Utrecht ed Adalberto di Bamberga.
Nato nel 972 dal Duca Bavarese Enrico il Litigioso e Gisella di Borgogna,
Enrico fu Istruito dal Vescovo di Ratisbona, San Volfango. Enrico ebbe un
Fratello, Bruno, che rinunciò agli agi della vita di Corte per divenire
Pastore d'Anime come Vescovo di Augusta, nonché due Sorelle: Brigida, che si
fece Monaca, e Gisella, che andò in Sposa al Celebre Santo Stefano
d'Ungheria.
Nel 995 Enrico II Succedette al padre quale Duca di Baviera e nel 1002 al
Cugino Ottone III come Re di Germania. Contro Enrico insorse il Celebre
Arduino d'Ivrea, che dopo tante fatiche aveva ottenuto la Corona d'Italia,
ma questi lo sconfisse con un'Armata e poi raggiunse Roma con sua Moglie
Cunegonda per Ricevere la Corona Imperiale da Papa Benedetto VIII, che lo
pose così a Guida del Sacro Romano Impero.
Enrico si mostrò in vari modi Benefattore della Chiesa, Restaurando le Sedi
di Hildeshein, Magdeburgo, Strasburgo e Meersburg. Nel 1006 Fondò la Diocesi
di Bamberga ed in tale Città fece Edificare la Cattedrale ed un Monastero,
onde rafforzare il suo Potere in quella parte della Germania. In questa sua
Opera fu osteggiato dai Vescovi di Wurzburg ed Eichstatt, che perdettero
parte del Territorio delle loro Diocesi. Il Sovrano pensò bene di ottenere
al riguardo l'Approvazione Pontificia e lo stesso Benedetto VIII Officiò nel
1020 la Consacrazione della Nuova Cattedrale.
Enrico tornò nuovamente in Italia nel 1021, per una spedizione in Puglia
contro i Bizantini, ma si ammalò e sulla via del ritorno fu portato a
Montecassino, ove guarì Miracolosamente Pregando sulla Tomba di San
Benedetto. Restò tuttavia storpio per il resto dei suoi giorni, fino alla
morte avvenuta a Bamberga il 13 Luglio 1024. Sua moglie Cunegonda si ritirò
in un Monastero Benedettino da lei Fondato ed infine fu Sepolta accanto al
Marito nella Cattedrale di Bamberga.
L'Imperatore Enrico II, forse innanzitutto per il suo aperto appoggio
concesso al Papato, fu Canonizzato nel 1152, o Secondo altre Fonti
Autorevoli nel 1146 dal Papa Beato Eugenio III, ma solo nel 1200 fu
Raggiunto nel Canone dei Santi dalla Moglie Cunegonda.
Da una «Vita Antica» di Sant'Enrico.
Questo Santo Servo di Dio, Ricevuta l'Unzione Regale, non fu contento delle
ristrettezze di un Regno Terreno, ma, per conseguire la Corona della Vita
Immortale, si Propose di Militare sotto le Insegne del Sommo Re. Servire Lui
è Regnare! Perciò usò Grandissima Diligenza nel diffondere l'Amore alla
Religione, nell'Assicurare alle Chiese Benefici e Suppellettili Preziose.
Stabilì nel suo stesso Palazzo la Sede Episcopale di Bamberga sotto i Titoli
dei Principi degli Apostoli Pietro e Paolo e del Glorioso Martire Giorgio.
Ne fece Omaggio con Diritti Particolari alla Santa Chiesa di Roma, per
Rendere alla Prima Sede l'Onore dovutole per Diritto Divino. Con questo Alto
Patronato diede Solide Basi alla sua Fondazione.
Perché poi a tutti sia noto con quale Vigilanza quest'Uomo Santo abbia
Provveduto la sua Nuova Chiesa dei Beni della Pace e della Tranquillità
anche per i Tempi Futuri, inseriamo qui, a Conferma, una sua Lettera:
«Enrico per Divina Provvidenza Re, a tutti i Figli della Chiesa Presenti e
Futuri. Siamo Invitati ed Ammoniti dai Salutari Insegnamenti della Sacra
Scrittura di abbandonare i Beni Temporali e le Comodità di questa terra e
cercare con ogni mezzo di conseguire le Dimore Eterne dei Cieli. Infatti il
Godimento della Gloria Presente è transitorio e vano, a meno che non sia
Orientato all'Eternità Celeste. E la Misericordia di Dio Provvide al Genere
Umano un Utile Rimedio quando Stabilì che i Beni della terra fossero il
Prezzo della Patria Celeste.
Perciò a noi, memori di questa Clemenza e ben sapendo di essere stati
Innalzati alla Dignità Regale per una Gratuita Disposizione della
Misericordia di Dio, è parsa cosa Buona non solo di Ampliare le Chiese
Costruite dai nostri Predecessori, ma di Costruirne delle Nuove a Maggior
Gloria di Dio e Dotarle di Benefici e Favori in Segno della Nostra
Devozione. Perciò, porgendo Vigile Ascolto ai Comandamenti del Signore ed
Osservando i Divini Consigli, desideriamo mettere in serbo in Cielo i Tesori
Elargiti dalla Generosa Liberalità Divina; in Cielo dove i ladri non
sfondano né rubano, né il tarlo o la tignola li consumano; in Cielo dove,
mentre ora ci diamo premura di raccogliervi tutte le nostre cose, anche il
nostro cuore possa rivolgersi più spesso con Desiderio e con Amore.
Pertanto vogliamo che tutti i Fedeli sappiano che noi abbiamo Innalzato alla
Dignità di Prima Sede Episcopale una Località che si chiama Bamberga,
lasciataci in Eredità dal nostro padre, perché là si mantenga un Solenne
Ricordo di noi e dei nostri Genitori e si Offra Continuamente il Sacrificio
di Salvezza per tutti i Fedeli».
ORAZIONE
O Dio, che hai colmato dei Tuoi Doni Sant'Enrico
e dalla Regalità Terrena lo hai innalzato alla Corona Eterna,
Assisti e Proteggi i Tuoi Fedeli, perchè tra le vicende del mondo
corrano incontro a Te nella Giustizia e nella Santità.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, Tuo Figlio, che è Dio,
e Vive e Regna con Te, nell'Unità dello Spirito Santo,
per Tutti i Secoli dei Secoli. Amen.
Autore: Fabio Arduino
_______________________
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Sant'Enrico II Imperatore, Confessore
973 - Bamberga, Germania, 13 Luglio 1024
Enrico II è un Esempio di Rettitudine nell'Arte del Governare: per questo
oltre che Santo è Patrono delle Teste Coronate. Nato nel 973 vicino a
Bamberga, in Baviera, crebbe in un Ambiente Cristiano. Il Fratello Bruno
divenne Vescovo di Augsburg (Augusta), una Sorelle si fece Monaca e l'altra
Sposò un Futuro Santo, il Re d'Ungheria Stefano. Enrico venne Educato prima
dai Canonici di Hildesheim e, in seguito, dal Vescovo di Regensburg
(Ratisbona), San Wolfgang. Si Preparò così all'Esercizio del Potere, cosa
che avvenne dapprima quando divenne Duca di Baviera, e poi nel 1014 quando "
già Re di Germania e d'Italia " Papa Benedetto VIII, lo Incoronò a Guida del
Sacro Romano Impero. Tra i Consiglieri ebbe Odilone, Abate di Cluny, Centro
di Riforma della Chiesa. Enrico morì nel 1024. Fu lui a sollecitare
l'Introduzione del Credo nella Messa Domenicale. (Avvenire)
Patronato: Oblati Benedettini
Etimologia: Enrico = Possente in Patria, dal Tedesco
Emblema: Corona, Globo, Scettro
Martirologio Romano: Sant'Enrico, che Imperatore dei Romani, si adoperò
insieme alla Moglie Santa Cunegonda per Rinnovare la Vita della Chiesa e
Propagare la Fede di Cristo in tutta l'Europa; mosso da Zelo Missionario,
Istituì molte Sedi Episcopali e Fondò Monasteri. A Grona vicino a Göttingen
in Germania lasciò in questo giorno la vita.
Nella Storia della Chiesa riscontriamo non poche Coppie di Sposi Ascese alla
Gloria degli Altari, Vicende di Santità Coniugale sovente purtroppo poco
conosciute, come quella di Cunegonda ed Enrico, quest'ultimo singolarmente
Festeggiato in data odierna nell'Anniversario della sua morte. Le notizie
sul suo conto ci provengono da due Versioni della sua Vita, attribuite ad
Adalberto di Utrecht ed Adalberto di Bamberga.
Nato nel 972 dal Duca Bavarese Enrico il Litigioso e Gisella di Borgogna,
Enrico fu Istruito dal Vescovo di Ratisbona, San Volfango. Enrico ebbe un
Fratello, Bruno, che rinunciò agli agi della vita di Corte per divenire
Pastore d'Anime come Vescovo di Augusta, nonché due Sorelle: Brigida, che si
fece Monaca, e Gisella, che andò in Sposa al Celebre Santo Stefano
d'Ungheria.
Nel 995 Enrico II Succedette al padre quale Duca di Baviera e nel 1002 al
Cugino Ottone III come Re di Germania. Contro Enrico insorse il Celebre
Arduino d'Ivrea, che dopo tante fatiche aveva ottenuto la Corona d'Italia,
ma questi lo sconfisse con un'Armata e poi raggiunse Roma con sua Moglie
Cunegonda per Ricevere la Corona Imperiale da Papa Benedetto VIII, che lo
pose così a Guida del Sacro Romano Impero.
Enrico si mostrò in vari modi Benefattore della Chiesa, Restaurando le Sedi
di Hildeshein, Magdeburgo, Strasburgo e Meersburg. Nel 1006 Fondò la Diocesi
di Bamberga ed in tale Città fece Edificare la Cattedrale ed un Monastero,
onde rafforzare il suo Potere in quella parte della Germania. In questa sua
Opera fu osteggiato dai Vescovi di Wurzburg ed Eichstatt, che perdettero
parte del Territorio delle loro Diocesi. Il Sovrano pensò bene di ottenere
al riguardo l'Approvazione Pontificia e lo stesso Benedetto VIII Officiò nel
1020 la Consacrazione della Nuova Cattedrale.
Enrico tornò nuovamente in Italia nel 1021, per una spedizione in Puglia
contro i Bizantini, ma si ammalò e sulla via del ritorno fu portato a
Montecassino, ove guarì Miracolosamente Pregando sulla Tomba di San
Benedetto. Restò tuttavia storpio per il resto dei suoi giorni, fino alla
morte avvenuta a Bamberga il 13 Luglio 1024. Sua moglie Cunegonda si ritirò
in un Monastero Benedettino da lei Fondato ed infine fu Sepolta accanto al
Marito nella Cattedrale di Bamberga.
L'Imperatore Enrico II, forse innanzitutto per il suo aperto appoggio
concesso al Papato, fu Canonizzato nel 1152, o Secondo altre Fonti
Autorevoli nel 1146 dal Papa Beato Eugenio III, ma solo nel 1200 fu
Raggiunto nel Canone dei Santi dalla Moglie Cunegonda.
Da una «Vita Antica» di Sant'Enrico.
Questo Santo Servo di Dio, Ricevuta l'Unzione Regale, non fu contento delle
ristrettezze di un Regno Terreno, ma, per conseguire la Corona della Vita
Immortale, si Propose di Militare sotto le Insegne del Sommo Re. Servire Lui
è Regnare! Perciò usò Grandissima Diligenza nel diffondere l'Amore alla
Religione, nell'Assicurare alle Chiese Benefici e Suppellettili Preziose.
Stabilì nel suo stesso Palazzo la Sede Episcopale di Bamberga sotto i Titoli
dei Principi degli Apostoli Pietro e Paolo e del Glorioso Martire Giorgio.
Ne fece Omaggio con Diritti Particolari alla Santa Chiesa di Roma, per
Rendere alla Prima Sede l'Onore dovutole per Diritto Divino. Con questo Alto
Patronato diede Solide Basi alla sua Fondazione.
Perché poi a tutti sia noto con quale Vigilanza quest'Uomo Santo abbia
Provveduto la sua Nuova Chiesa dei Beni della Pace e della Tranquillità
anche per i Tempi Futuri, inseriamo qui, a Conferma, una sua Lettera:
«Enrico per Divina Provvidenza Re, a tutti i Figli della Chiesa Presenti e
Futuri. Siamo Invitati ed Ammoniti dai Salutari Insegnamenti della Sacra
Scrittura di abbandonare i Beni Temporali e le Comodità di questa terra e
cercare con ogni mezzo di conseguire le Dimore Eterne dei Cieli. Infatti il
Godimento della Gloria Presente è transitorio e vano, a meno che non sia
Orientato all'Eternità Celeste. E la Misericordia di Dio Provvide al Genere
Umano un Utile Rimedio quando Stabilì che i Beni della terra fossero il
Prezzo della Patria Celeste.
Perciò a noi, memori di questa Clemenza e ben sapendo di essere stati
Innalzati alla Dignità Regale per una Gratuita Disposizione della
Misericordia di Dio, è parsa cosa Buona non solo di Ampliare le Chiese
Costruite dai nostri Predecessori, ma di Costruirne delle Nuove a Maggior
Gloria di Dio e Dotarle di Benefici e Favori in Segno della Nostra
Devozione. Perciò, porgendo Vigile Ascolto ai Comandamenti del Signore ed
Osservando i Divini Consigli, desideriamo mettere in serbo in Cielo i Tesori
Elargiti dalla Generosa Liberalità Divina; in Cielo dove i ladri non
sfondano né rubano, né il tarlo o la tignola li consumano; in Cielo dove,
mentre ora ci diamo premura di raccogliervi tutte le nostre cose, anche il
nostro cuore possa rivolgersi più spesso con Desiderio e con Amore.
Pertanto vogliamo che tutti i Fedeli sappiano che noi abbiamo Innalzato alla
Dignità di Prima Sede Episcopale una Località che si chiama Bamberga,
lasciataci in Eredità dal nostro padre, perché là si mantenga un Solenne
Ricordo di noi e dei nostri Genitori e si Offra Continuamente il Sacrificio
di Salvezza per tutti i Fedeli».
ORAZIONE
O Dio, che hai colmato dei Tuoi Doni Sant'Enrico
e dalla Regalità Terrena lo hai innalzato alla Corona Eterna,
Assisti e Proteggi i Tuoi Fedeli, perchè tra le vicende del mondo
corrano incontro a Te nella Giustizia e nella Santità.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, Tuo Figlio, che è Dio,
e Vive e Regna con Te, nell'Unità dello Spirito Santo,
per Tutti i Secoli dei Secoli. Amen.
Autore: Fabio Arduino
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Tratto dal sito: www.santiebeati.it
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